Lett. - Poema giocoso in ottave di G. Berneri composto, in dialetto romanesco
misto a forme letterarie italiane, nel 1695. Ne è protagonista il
personaggio che dà il nome all'opera, un giovane popolano romano, che
volendo accorrere in aiuto dei Viennesi, assediati dai Turchi, raccoglie denaro
per assoldare le truppe. Infine, giunta la notizia della sconfitta dei Turchi,
organizza una grande festa popolare, pagando per tutti e conclude i
festeggiamenti sposando Nuccia, la sua amata. Nel 1823 l'opera fu illustrata da
B. Pinelli. • Teat. - Maschera del teatro dialettale romanesco.
Rappresenta il tipo del bullo trasteverino, spaccone, insolente e manesco, ma
buono di cuore. Indossa un farsetto, calzoni al ginocchio aperti sulla gamba,
scarpette con fibbia d'acciaio; porta alla vita una fascia e un bastone, e tiene
i capelli raccolti in una retina sotto un berretto a fungo. Creata da G.
Berneri, autore del poema giocoso omonimo, fu portata sulle scene nel XIX sec.
da F. Tacconi e A. Sansoni. Come suo antagonista fu creato un altro personaggio
popolano, Marco Pepe.